giovedì 8 marzo 2012

un cucciolo tra le mie braccia...un bimbo di cinque anni

Ieri era il tuo compleanno Cucciolo mio, il mio Lupetto!
Ti sei annunciato alla vita prima ancora che io sapessi che tu eri dentro di me ad un mio alunno autistico...questo è il primo ricordo nostro: Giacomo che mi dice che nella mia pancia c'è un bambino che gli chiede che cosa vuol dire vivere sulla Terra...e io che d'istinto mi tocco la pancia e sento che ci sei (eri di 20 giorni...). Da subito ho capito che eri un bambino speciale, capace di vedere al di là dell'apparenza del mondo, parlando con chi la voce non l'aveva.
Dopo un 15 giorni il primo test positivo e la felicità di poter regalare al tuo papà un paio di scarpette da ginnastica per annunciare il tuo arrivo.
Ora sono già passati cinque anni da quel 7 marzo pazzesco in cui hai deciso di lasciare la mia pancia per vedere con i tuoi occhi quanto fosse bello il mondo di cui io ti parlavo.
Ti sei affacciato alla vita in una giornata ugiosa, pioveva e soffiava un vento forte.

Cosa mi ricordo di quel giorno?
Tante cose! Il papi, la zia Silvia che ci seguiva in sala parto, il tuo cuore che batteva forte nel monitor, le acque rotte e io che piangevo nel sentire il calore che avevi avuto intorno a te per quelle 41 settimane e la paura che qualcosa potesse non andare bene, che tu nella mia pancia non stessi comodo senza l'acqua. La domanda che facevo di più era: "Sta bene?".
Perchè le mamme un sesto senso lo hanno. Non è stato il parto che avrei voluto per te, non c'è stato tantissima dolcezza nel metterti al mondo. Come tu stavi veramente l'ho saputo solo dopo, ma gli angeli non ci hanno abbandonato e io e te abbiamo lottato fino in fondo, finchè con l'unica grande spinta sei "volato" nella vita, tra tanti, forse troppi, camici bianchi, io che per te volevo la calma e la pace. Ma poi, quando finalmente c'è stato silenzio intorno a te, me e il papi il mondo si è fermato.

Mi ricorderò del tuo papà senza maglia con te avvolto addosso perchè io avevo paura di farti cadere dato che non sentivo più le braccia.

Poi ci sono state le lacrime delle nonne in sala parto, la nostra prima notte insieme e la ragazza davanti al mio letto che mi aveva detto che sarebbe stato meglio che ti avessi lasciato nel nido perchè lei era stanca e voleva dormire...e tu manco piangevi! Questo è il mondo...c'è chi si preoccupa ancora prima che le cose possano accadere.

La nostra prima notte. Tu tra le mie braccia che facevi la nanna con me, la tua prima grassa risata e io che rimanevo perplessa e pensavo agli studi compiuti...ma una mamma gli unici libri che dovrebbe conoscere sono quelli di fiabe, filastrocche e poesie.

Tu, piccolo Teo, mi hai insegnato ad essere prima di tutto mamma. Non è stato facile addomesticare una come me, ma ci sei riuscito. Non sono la mamma super che vorrei essere, vorrei avere più tempo per te e meno per i bimbi di altri, ma quando arriva la sera ritorniamo a quella sintonia della prima notte insieme, per pochino perchè adesso un po' fai il timidone davanti ai baci e agli abbracci.


Non avere fretta di crescere....vivi con intensità questi tuoi cinque anni...il mondo è ancora tutto da scoprire! Ti voglio bene! Mamma