giovedì 30 gennaio 2014

Ricordando un uomo che ci lasciò un insegnamento grande -La giornata della memoria-

http://www.bambinonaturale.it/2014/01/amare-bambini-senza-se-senza-ma/


Una riflessione sull'essere genitore oggi...e sul compito difficile di dare "le gambe" ai nostri figli dalla voce di un uomo Korczak che, in quanto ebreo, morì...oggi lo ricordo con questa frase:
"Non aspettarti che il tuo bambino diventi come te o come tu desideri. Aiutalo a diventare SE STESSO”  dove arriva a lasciarci la consegna di vivere l'amore senza se e senza ma.

Vivi la tua vita, cucciolo mio e non aver paura degli uomini

Realizza i tuoi sogni e ama (te stesso, gli altri, le tue passioni)


Controllo la tabella della felicità e dico CI SIAMO, ho da lavorare su tre punti e guarda un po' sono quelli dell'autostima e dell'amore per me stessa oltre che nel festeggiamento per ciò che faccio.
 Mi fermo allora a riflettere del perchè di queste ricadute e purtroppo, ahimè, mi vengono ancora in mente episodi che mi hanno fatto cadere l'austima in maniera pazzesca, che mi hanno fatto perdere la visione di chi sono io.
Mi sto riprendendo, sto facendo di tutto per amarmi maggiormente e questo avviene attraverso non più la conferma degli altri, il loro parere come facevo quando ero piccina...beh, non proprio tanto piccina. Questo avviene investendo su quello che sono e per cercare sempre di fare DEL MIO MEGLIO (rubo la frase a B.P.).

Rifletto. Rielaboro le informazioni che mi sono rimaste nel cuore e che hanno leso la mia persona interiore. Scene brutte che mi hanno fatta piangere nella maniera silenziosa, quelle che nessuno vedeva e che faceva dire agli altri "Bambina silenziosa che ama stare con gli adulti".
Che stupida la gente che giudica e non conosce...non aveva capito che non mi piaceva il giudizio degli altri.

Rivedo alcuni insegnanti che mi hanno leso l'anima a partire dalla scuola primaria: una risposta mancata con una supplente di tedesco (che era leggermente isterica a pensarci bene adesso) che mi disse "Sei stupida o che?" perchè non riuscivo a ripetere a memoria una frase che aveva scritto alla lavagna di cui non capivo nessuna parola, diverse tirate di capelli da parte di un'altra insegnante, questa volta di chitarra classica, per un pezzo suonato male, un maestro di nuoto che mi fa ritornare nella corsia degli intermedi perchè ero rimasta assente per troppo tempo (succede ad una bimba quando diventa ragazza). Una porta sbattuta in casa e sentirsi in colpa anche se la colpa non è tua, la vista di due sorelle leggiadre con due vestitini da principessa...e io che volevo lo stesso vestito e che mi rispecchiavo come una bambina grassa (non è una parola pompata: grassa è la parola giusta). Una compagna di classe che mi dice di non toccarla che io porto la "Ciccionite". Essere chiamati per ultimi a giocare in una squadra una, cinque, venti volte. Il ragazzo che segretamente ami ma a cui non dirai niente che bacia un'altra (e poi un'altra ancora e allora capisci che la sua collezione non sono le sorprese dell'ovetto Kinder, ma dei baci rubati).

Che dura l'infanzia! Che dura essere bambini! Che dura essere giudicati dagli altri....

Penso che Montessori mi sia piaciuta proprio per questo: fai quel che senti nell'anima. Coltiva le tue passioni e sviluppa abilità metacognitive. Pensa da solo a quello che stai facendo e come lo stai facendo e se è la strada giusta lo senti da solo. Senti un tuffo al cuore che dice BRAVA.
 E' vero, ci sono persone che ti cambiano: il secondo insegnante di chitarra che suona con te e che ti prepara per il conservatorio (dove deciderai di non andare più per paura che per altro), una prof di pedagogia che ti chiede gli appunti per poterli fotocopiare per altri, una prof che si siede con te al tavolo e che disegna con te. La richiesta di un docente di rimanere per lui a lavorare all'università (a cui dirai di no perchè il giorno prima uno con gli occhi azzurri ti ha chiesto di sposarlo).La consegna di uno, due, tre incarichi di lavoro che tu non avevi richiesto. Non mi hanno detto SEI BRAVA. L'ho sentito io.

Questo è il potere del metodo, quello di capire che non è la faccina sul quaderno a darti la carica positva. La trovi dentro di te, la trovi in quello che fai. Ama la tua vita e amerai te stesso.  

Questo è il riscatto per quella bambina ferita che si è sentita presa in giro e che adesso quando suona in orchestra talvolta piange dall'emozione di quelle note prodotte da violini suonati da persone con le rughe sulle mani, fiati suonati da ragazzini con il cuore che inizia a battere forte per amore, per l'emozione di produrre qualcosa di bello.

Quella ragazzina che da due anni corre e mentre corre canta, pensa, riflette, programma e valuta se stessa.

Quella bambina che ora è diventata una mamma che insegna ai proprio figli che non è il giudizio che gli altri hanno di te a farti migliore o peggiore: è la lettura che hai tu nel tuo cuore, quella vera, che ti fa comprendere se stai lavorando bene. E' quando ti guardi allo specchio che ti dice: Questa è una faccia pulita che non inganna. E questo messaggio forte lo voglio lasciare anche ai bambini che mi sono stati affidati: credi in te stesso, ama te stesso e fai i conti con la tua anima. Il resto non conta.

martedì 28 gennaio 2014

Silenzio dell'anima

C'è stato un lungo silenzio, che ha parlato più di mille parole.
Un anno un po' duro dal punto di vista lavorativo ed emotivo.
E' stato l'anno in cui Teo ha fatto il grande salto ed è entrato nel mondo della scuola primaria, un salto pazzesco visto da una mamma-maestra che nella scuola passa più ore che a casa.

E' stato l'anno in cui si è capito che il Montessori era chiuso per lui perchè altrimenti la sua mamma sarebbe stata anche la sua maestra.

Un anno triste e faticoso sotto questo punto di vista.

Un anno dove ho capito che quindi avrei dovuto essere più "Montessori" a casa, per lui e per la piccola.
Non è facile farsi. Ci sono delle giornata in cui mentre suono la chitarra con i miei nuovi 23 monelli, oppure danzo, oppure sono a terra a scrivere paroline con l'alfabetiere mobile, trovo due occhietti che mi spiano dalla finestra del cortile (le pause sfasate non sono una cosa buona...). Ma ne stiamo uscendo più forti. Lui ha imparato la differenza tra "I tuoi bambini" (Teo e Maryam oltre che i due fratellini a distanza) e "I tuoi alunni". Ora quello che è importante è che lo tenga in mente io. Prima mamma, poi maestra.